Valerio Zaccagnini
nasce a Roma nel 1976 dove vive tutt’ora.

Grafico per scelta, Artista per (pro)vocazione.

Inizia il suo rapporto con l’immagine nella esperienza di grafico e creativo del linguaggio semantico del Web.
Presto trova il suo percorso di sviluppo nel ritorno alla tela, trasferendo questa esperienza nella composizione e nei contenuti dei suoi quadri.

I suoi soggetti sono protagonisti sereni, silenziosi ed apparentemente inconsapevoli del mondo circostante, un lieve distacco che offre all’osservatore una pausa, spesso, strappando un sorriso.

Il linguaggio pubblicitario, il tratto, essenziale e marcato, e una sottile ironia, caratterizzano l’opera dell’artista che ha già convinto molto nelle sue apparizioni pubbliche, proprio per la facilità e immediatezza della sua vena espressiva.

Dicono di me

I quadri di Valerio sono fatti per riportare a galla lo stupore dell’acqua amneotica nella quale abbiamo nuotato, dove i colori sono colori dell’anima e i personaggi quelli delle nostre invenzioni di amici e amori immaginari.
Belli.
Marilena Votta
Innamorarsi delle tele di Valerio Zaccagnini e’ molto facile. I colori vivaci e le forme tonde dei suoi pesci, che ormai da anni caratterizzano i suoi lavori, sono elementi che ci rendono allegri in un istante.Le sue linee spesse, tipicamente Pop, evocano qualcosa di gia’ visto, ma con un carattere decisamente originale.
Rolando Ubei
Che colori, li vorrei tutti!
Antonio Ribelli
Nella collezione di Valerio Zaccagnini si riescono a distinguere nettamente due tipi di espressione cosi’ diversi e cosi’ simili allo stesso tempo.
Da una parte,linee nere che abbracciano i colori brillanti con una precisione quasi maniacale, dall’altra una pittura travolgente, senza schemi, come volesse uscire con forza dalla routine delle cose ordinate e pulite.Il comune denominatore e’ senza dubbio il mare, ricordato sempre e comunque dalla presenza di pesci, che sembrano non abbandonare mai le opere del giovane artista.
Mario Azzari
Uno stile impeccabile
Tatashi Art Magazine
Ha poco piu’ di 30 anni Valerio Zaccagnini e le idee gia’ molto chiare. Ha iniziato un progetto ambizioso ormai da quasi 10 anni, andare avanti con le proprie forze, libero da quotazioni e gallerie, invadere le case della gente con migliaia di pesci che si assomigliano un po’ tutti : “ma se li guardi bene” – come racconta Valerio – “ognuno di loro ha un carattere diverso, una storia tutta sua”. Le opere ci hanno convinto, soprattutto quelle piu’ ispirate e i numeri gli danno ragione, centinaia di appassionati lo seguono, comprando quadri e affollando le sue esposizioni.
Elda Ruspoli, Arte&Costume
Valerio Zaccagnini inizia il suo rapporto con l’immagine nella esperienza di grafico e creativo del linguaggio semantico del Web. Presto trova il suo percorso di sviluppo nel ritorno alla tela, trasferendo questa esperienza nella composizione e nei contenuti dei suoi quadri. Questi analizzano prevalentemente le dinamiche sociali che l’occhio attento dell’artista vede dipanarsi nella società del lavoro e pesci-01nel mondo giovanile. I suoi “pesci/cartoons” sono protagonisti sereni, silenziosi ed parentemente inconsapevoli di fenomeni collettivi tipici dei nostri giorni, che Zaccagnini descrive con le tecniche assorbite grazie ad uno studio assiduo e profondo dei grandi artisti Pop, segnatamente Keith Haring, Basquiat e Roy Lichtenstein.
Il linguaggio pubblicitario, il tratto, essenziale e marcato, e una sottile ironia, caratterizzano l’opera del giovane artista che ha già convinto molto nelle sue apparizioni pubbliche, proprio per la facilità e immediatezza della sua vena espressiva.
Mario Finzi
Valerio Zaccagnini ha un approccio street che tende a spiattellare simpaticamente sulle tele personaggi a 2D dai colori brillanti, monoblocco e spesso con ciuffi tripuntuti sopra agli occhi a palletta. Gli spessori dei tratti sono neri e ragguardevoli, le campiture talvolta conoscono solo una pienezza monocroma e primaria. In un pezzo già concluso era rappresentata, con uno stile alla Haring in un ‘ipotetica versione espressionista urbana, una città sommersa dall’acqua e invasa da pesciolini grafici, con la minuta scritta: “voglio vivere in una città dove all’ora dell’aperitivo non ci siano spargimenti di sangue nè di detersivo”. polp-05Nè di cocaina, aggiungeremmo noi, viste le tracce riscontrabili nel l’acqua del Tevere! In un dittico, dal vivo, Zaccagnini provava una scenetta più aggressiva: su uno sfondo molto più “sporco”, free style, si stagliavano due delle sue figure sintetiche, una delle quali, pazza e con cribniera rossa, addentava un boccone dell’altra mostrandone la vulnerabile tridimensionalità. Su uno schermo televisivo è poi apparso un logo, “mOrte Live”, esorcismo utile a marcare in senso ironico l’atmosfera di feroce competizione che spinge gli artisti in concorso a “mozzicarsi” sui fianchi pur di ottenere una segnalazione da Ileana Nastasi!
Marco Settembre (recensione per le selezioni del MarteLive 2010)
Colori, spunti grafici, ironia, appena si osservano le tele di Valerio Zaccagnini non si puo’ non essere
colpiti da queste caratteristiche che compaiono in ogni suo lavoro. Fortemente influenzato dalle atmosfere pop i suoi personaggi – fumetto, prevalentemente pesci, raccontano e impersonificano scene e caratteristiche comuni di vita e di atteggiamenti; la sua particolare ironia e la sua forte capacita’ di cogliere ed enfatizzare i dettagli fanno si che queste tele non siano solo delle divertenti e coloratissime parentese ma anche delle piu’ profonde analisi di quello che e’ il nostro quotidiano nella sua forma piu’ semplice: pesci-04dall’amore alla sorpresa, da “halloween” alla santita’, aspetti e caratteristiche del nostro comportamento
vengono analizzate e interpretate da deliziose creature acquatiche che nuotano in un universo denso di colori scanditi da nette e nitide linee che riescono a bilanciare perfettamente le figure conferendo un gradevolissimo senso di ordine proveniente da una conoscenza grafica acquisita dall’artista a seguito di specifici studi. Osservando il lavoro, dunque, nella sua totalita’ ci si trova di
fronte sia ad un percorso specifico, chiaro, che di fronte a simpatiche allegorie, o quasi caricature, di noi stessi, delle nostre debolezze e delle nostre attitudini.
Francesca Sacerdoti
-Quel quadro lo hai fatto tu vero?
-Si, certo. (VZ)
-E chi te l’ha scarabocchiato?
Niccolo', 9 anni.